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Elogio dell'Ordine by Pink


L'ordine è la prima legge del cielo. (Alexander Pope)

Si diceva spesso, al tempo in cui io ero adolescente, che “solo i fessi vivono nell'ordine, i geni vivono nel caos”. Uhm, non so se posso definirmi totalmente d'accordo. Red sostiene che io sia una maniaca dell'ordine, visto che non riesco ad uscire di casa senza aver rassettato tutto e lavato i piatti, e che sono una persona ordinata perché riesco a tenere in ordine il mio astuccio, nel senso che riesco a tenerci le penne dentro. Se parlaste con mia madre potrebbe tranquillamente dirvi che non è così e che sono una profonda disordinata, una casinista totale, che la mia stanza è una grotta eccetera eccetera. Ma si sa anche che le mamme hanno una loro visione speciale del rapporto ordine/caos. In realtà potrebbe essere più facile dire di me che sono una maniaca dell'igiene e dell'ordine negli spazi comuni.
In realtà, che vogliamo sfuggirne o no, noi stessi viviamo immersi in un ordine perfetto. La natura stessa è fatta di ordine, anche quando ci sembra del tutto caotica e casuale. E' vero che il nostro universo è stato generato da un precedente caos primordiale, ma per andare avanti ha messo ordine al suo interno. Dopo il Big Ben, il nostro sistema solare si è sistemato e attualmente gira e si muove secondo un ordine praticamente perfetto, talmente tanto perfetto che è possibile estrarne delle leggi scientifiche e matematiche. Come mi spiega la cara Black, la condizione necessaria perché un fenomeno scientifico possa dirsi tale è che esso si ripeta secondo un preciso ordine.
Tutto quello che noi facciamo ha di fatto un ordine, non ci viene in mente di metterci le calze sopra le scarpe o di montare le finestre volutamente al contrario. Qualcuno potrebbe dirmi che queste sono solo convenzioni sociali. Ok, è vero. Ma per vivere in gruppo, per garantire che una comunità funzioni occorre che venga stabilito un codice di regole e il rispetto di queste provoca inevitabilmente ordine. Agli amanti del caos consiglierei di mettersi a guidare in una strada trafficatissima, con un bell'incrocio in cui non sia vigente nessuna regola ad ordinare il passaggio degli altri mezzi: quanto tempo ci vuole perché venga raggiunto l'esaurimento nervoso degli automobilisti?
Niente sfugge alla regola dell'ordine. Il nostro è solo un disordine apparente. Anche in una partita di calcio, quando i giocatori si muovono ad minchiam lo fanno riconducendosi ad uno schema, ad un modulo tattico e di conseguenza ad un ordine preciso. Se così non fosse non sarebbe possibile definire dei ruoli, delle marcature e perfino i nomi delle azioni (un tap in, una rovesciata eccetera). L'ordine asettico è un ordine irreale appunto, perché è artefatto, sa in effetti di ospedale e di stantio. Quello che a me interessa mettere in evidenza è che anche quando ci sembra che le cose siano disordinate in realtà rispondono ad un ordine preciso. Vi siete mai detti “Guarda, io nel mio disordine riesco a trovare tutto. Se mi mettono in ordine la scrivania/il cassetto non trovo più nulla”??? Credo almeno un migliaio di volte al mese. In realtà la situazione precedente, quella classificata come “disordine/caos” altro non è che un diverso tipo di ordine. La nostra mente ha “ordinato” gli oggetti nella scrivania/gli indumenti nel cassetto secondo un suo schema mentale e lì riesce ad orientarsi, cambiandogli lo schema perde i punti di riferimento. Passiamo un secondo all'arte. Avete presente Leonardo da Vinci, Fidia, Policleto, Brunelleschi, Masaccio, Donatello, Michelangelo, Jacques-Louis David (non quello dei capelli, quello è Jean-Louis...), Canova, Thorvaldsen, Ingres? Come possiamo dire che le loro opere sappiano di morto? Cosa c'è di brutto nella sezione aurea? Leonardo da Vinci nelle sue opere altro non è stato che l'esecutore materiale dell'ordine perfetto della natura. Lungi da me dal voler riprendere discorsi surreali tipo quelli di Dan Brown e del suo Robert Langdon (Zeus ce ne scampi...), tuttavia certi riferimenti scientifici al numero phi e alle sue incredibili rispondenze nella natura sono veri. La “proporzione divina” si riflette nella natura e in tutti noi. Se è vero che i neoclassicisti non riuscivano ad imprimere il giusto pathos, la giusta tensione nelle loro opere, questo non possiamo dirlo di Fidia e Policleto. Come facciamo a ritenere morto il discobolo di Mirone? Eppure è artisticamente ordine. Il Partenone è lì d 2500 anni perché la sua costruzione è stata fatta in base al rispetto di un ordine, perfino nella curvatura delle colonne che si permette una visuale perfetta. La topografia romana, che tanto fa inorridire Red, cos'ha che non va? Chi è capace di perdersi in un groviglio di strade non è detto che non sia capace di farlo anche su un tracciato ortogonale o all'interno della propria stessa casa (e ne ho visto di esempi...). Eppure le stagioni delle correnti artistiche e letterarie che rispondono più all'ordine sono quelle che hanno messo principalmente l'uomo e la sua ragione al centro dell'universo: l'età classica, il rinascimento, l'illuminismo e il neoclassicismo. La ragione umana è più forte di qualunque forma di caos, riesce a generarlo dentro di sé e a venirne a capo da sola. Splendido!
Si potrebbe anche dire che ad ogni periodo di ordine segue un periodo di caos, no? E a cosa serve questo periodo di caos se non all'instaurazione di un nuovo periodo di ordine? L'ordine non è unico, è molteplice, vario, mutabile, diverso, ma è ovunque.
Quanto alla vita di tutti i giorni... Vorrei solo ricordarvi che non è da maniaci aver capito che i vestiti non sono auto-conservanti e auto-pieganti, che il dentifricio non è auto-tappante, che i panni nella lavatrice non sono né auto-lavanti, auto-stendenti e auto-stiranti, che i piatti nel lavello non sono auto-pulenti e che se anche si mettono nella lavastoviglie non si riordinano comunque da soli. E il discorso non può valere solo per gli “spazi comuni”. Sotto sotto a tutti piace avere un po' di ordine reale, e un po' di ordine tutti i giorni ci evita la supermega giornata di pulizie quando splende il sole e vorremmo essere al mare.

Commenti

  1. Red ama il Caos, non é il Caos! Spesso é precisina e così precisa alcuni concetti della Red filosofy che sono stati citati nell'elogio dell'ordine. Red non inorridisce per l'impianto ortogonale delle città, semplicemente le mette l'ansia, come anche una stanza troppo ordinata, effetto che invece non le provocano i vicoletti tortuosi o una stanza con una sedia fuori posto o un libro dimenticato sul divano. Il mio amore per l'arte, la bellezza, le scienze l'ho detto anche nel mio elogio del caos ( chi non l'ha letto puntore lo colga) ma ribadisco che nell'ordine già esistente non c'é spazio di azione, e quindi di vitalità. Il punto non é l'emozione o il pathos espressi nell'arte, io peraltro amo anche il presunto gelido Canova, ma il fatto che la perfezione é raggiunta: se il mondo in cui vivo fosse un quadro di leonardo, il discobolo di Mirone, il fregio del Partenone, sarei felice ma non mi rimarrebbe che una estatica contemplazione: sarei in paradiso, e quindi in un certo senso morta! Per andare avanti bisogna rimescolare le carte: per quanto la bellezza risieda nel nuovo cosmo che andrà a crearsi, il mio cuore batte più forte nel momento in cui tutto é possibile.

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  2. "La sedia fuori posto e il libro dimenticato sul divano non sono disordine, ma un diverso tipo di ordine" pensa la ancor più precisa Pink ;) Quanto alla perfezione raggiunta, il mondo è continuamente perfettibile (e purtroppo certe menti non eccelse sembrano ahinoi -Pink sa che anche Red è d'accordo- volgerlo al peggio in ogni senso) per cui è ancora tutto possibile.

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